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Edgar Allan Poe, Vita, opere e curiosità

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view post Posted on 7/11/2023, 11:16
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Biografia e opere
Edgar Allan Poe nacque a Boston (USA) nel 1809. I suoi genitori erano attori girovaghi. Sua madre morì quando lui era ancora un bambino, suo padre, un alcolizzato, abbandonò la sua famiglia e morì qualche tempo dopo sua moglie. Edgar Allan Poe fu allevato da John Allan, un ricco mercante di Richmond.

Dopo aver trascorso un periodo in Inghilterra con i suoi genitori adottivi, tornò a Richmond e più tardi si iscrisse all’Università della Virginia, dove studiò i classici, l’italiano, il francese e lo spagnolo con ottimi risultati. Edgar Allan Poe conduceva un tipo di vita dissipato, era dedito all’alcol, al gioco d’azzardo e per questo motivo aveva dei continui contrasti col padre che si rifiutò di pagare i suoi debiti e lo estromise dal suo testamento.

Costretto a lasciare l’università senza il supporto economico del padre, Edgar Allan Poe decise di entrare nell’Accademia militare di West Point ma fu espulso dopo appena sette mesi perché trascurava i suoi doveri per dedicarsi alla letteratura.

Ormai in difficoltà finanziarie, Edgar Allan Poe si trasferì a Baltimora a casa di sua zia Maria Clemm. Egli continuò a scrivere racconti e vinse una competizione letteraria che gli permise di trovare lavoro come editore presso la rivista Southern Literary Messenger.

Finalmente ebbe l’opportunità di dedicarsi alla carriera letteraria e in seguito sposò la sua giovanissima cugina, Virginia Clemm. Edgar Allan Poe continuò a vivere in ristrettezze economiche a causa del suo alcolismo e del gioco d’azzardo, cambiò lavoro diverse volte, nonostante ciò non smise mai di dedicarsi alla scrittura e i successivi anni furono molto prolifici per lo scrittore.

Nel 1838 Edgar Allan Poe scrisse e pubblicò il suo unico romanzo The Narrative of Arthur Gordon Pym (Le Avventure di Gordon Pym), nel 1840 pubblicò la sua prima raccolta di racconti, Tales of the Grotesque and the Arabesque (Racconti dell’Arabesco e del Grottesco) in due volumi: nel primo volume affronta temi gotici e grotteschi, il secondo volume affronta temi fantastici.

Edgar Allan Poe scrisse anche poesie e grazie a The Raven (Il Corvo) riuscì a raggiungere la fama in tutto il paese. Nel 1847 sua moglie morì di tubercolosi e in sua memoria compose la bellissima poesia Annabel Lee. Solo e disperato, lo scrittore continuò a bere molto e probabilmente cominciò anche ad assumere oppio, di conseguenza la sua salute già cagionevole declinò rapidamente.

Edgar Allan Poe morì nel 1849 in circostanze misteriose, pochi giorni dopo essere stato trovato in stato d’incoscienza in una strada di Baltimora. I suoi contemporanei consideravano Edgar Allan Poe immorale e matto, il suo valore letterario fu riconosciuto solo dopo la morte.

CITAZIONE
Curiosità
Gli ultimi giorni di vita e la morte di Poe sono all’altezza della stravaganza e del mistero che caratterizzarono la sua vita. Poe morì il 7 ottobre del 1849 a soli 40 anni e le cause sono ancora ignote. Il 3 ottobre fu ritrovato a Baltimora delirante e senza vestiti. Fu ricoverato ma entrò in coma e morì 4 giorni dopo. Nei pochi momenti di lucidità, dopo il suo ritrovamento, non fu mai in grado di ricordare cosa gli fosse successo e dove fosse il suo bagaglio: giorni dopo un cugino di Poe trovò un bagaglio a Richmond e un altro a Baltimora. Una settimana prima della sua morte, l’amico medico John Carter gli aveva consigliato di rimanere a Richmond e non partire per il viaggio che doveva portarlo a Filadelfia per lavoro. Un viaggio da cui non sarebbe più tornato.

Le sue teorie letterarie
Edgar Allan Poe non fu solo autore di racconti e poesie, ma anche un autore di opere di critica letteraria come The Philosophy of Composition (La Filosofia della Composizione -1846) e The Poetic Principle (Il Principio Poetico), pubblicato postumo nel 1850, in cui espose le sue teorie letterarie.

Per Edgar Allan Poe la poesia è superiore alla prosa e non dovrebbe avere uno scopo didattico, è un “atto divino” e quindi crea. Egli formulò la teoria dell’effetto unico, per lui le storie devono essere brevi e circoscritte a un tempo limitato per mostrare ai lettori un momento preciso nella vita dei personaggi, creando quindi un’atmosfera di suspense in modo da coinvolgerli dal punto di vista emotivo.

Edgar Allan Poe sostiene anche che una storia dovrebbe essere letta in una volta sola senza interruzioni e interferenze del mondo esterno e lo scrittore dovrebbe arrivare dritto al punto senza dilungarsi in dettagli superflui.

CITAZIONE
Curiosità
Autori come Arthur Conan Doyle e Agatha Christie si sono ispirati a Edgar Allan Poe

Edgar Allan Poe: racconti di raziocino e racconti del terrore
Edgar Allan Poe aveva una personalità molto complessa, sempre diviso tra speranza e disperazione, ragione e immaginazione. Trasferì questo dualismo nella sua opera, infatti, possiamo distinguere i suoi racconti in due categorie: racconti di raziocinio e racconti del terrore.

Con i racconti di raziocinio egli fece da apripista al romanzo poliziesco. Edgar Allan Poe creò il personaggio di Auguste Dupin, un detective non professionista con una grande passione per gli enigmi e i misteri, che fece la sua prima apparizione nel racconto I Delitti della Rue Morgue, considerato il primo romanzo poliziesco nella storia della letteratura.

Dupin è dotato di notevoli capacità logiche e intuizione psicologica, usando il metodo deduttivo, attraverso l’osservazione attenta del comportamento e dei gesti dei sospetti è in grado di risolvere i delitti più complessi e misteriosi ancora prima della polizia.

Dupin è sempre accompagnato da un amico, il cui nome non è menzionato e che è anche la voce narrante dei racconti. Questo detective sarà fonte d’ispirazione per molti autori di romanzi polizieschi come Arthur Conan Doyle e Agatha Christie.

I racconti del terrore sono molto diversi dai racconti di raziocinio. Influenzati dalla tradizione gotica europea, trattano di crimini, misteri e follia; in Edgar Allan Poe il terrore e la paura non sono mai causati dal mondo esterno ma vengono dal di dentro, dalla mente del personaggio e dalle sue allucinazioni.

Questi racconti sono scritti in prima persona, è come leggere una confessione dell’inconscio, un lungo monologo interiore che descrive vari stati d’animo ed emozioni quali la paura, la tristezza, l’odio, il senso di colpa, l’angoscia, le deviazioni dell’animo umano. Lo scrittore si identifica con i suoi personaggi quindi le situazioni descritte sono rappresentazioni dei suoi stati d’animo.

I suoi racconti non sono ambientati in un momento preciso nel tempo e nello spazio, egli mostra i suoi personaggi in un particolare momento di crisi, quindi di solito si focalizzano su un evento particolare (effetto unico) e cominciano nel momento più importante dell’azione.

Edgar Allan Poe affronta molti temi come la crudeltà sotto forma di perversione (Il Gatto Nero), bellezza e morte (Il Ritratto Ovale), il doppio, in cui un personaggio secondario diventa l’immagine speculare del protagonista come nel racconto Il Crollo della Casa degli Usher, in cui Roderick, il protagonista, fa seppellire viva la sua sorella gemella.

I Delitti della Rue Morgue – racconti di raziocinio
Nel racconto I Delitti della Rue Morgue (1841) appare per la prima volta il detective Auguste Dupin. La storia è narrata in prima persona dall’amico e assistente di Dupin, di cui non conosciamo il nome. Il narratore inizia il racconto parlando della risoluzione di complicati giochi, puzzle, enigmi, del metodo deduttivo di Dupin e della sua meticolosità nel raccogliere informazioni e indizi al fine di risolvere complessi omicidi.

Una madre e una figlia vengono brutalmente assassinate nella loro casa situata nella Rue Morgue a Parigi. Il delitto viene scoperto dai vicini di casa quando sentono urla strazianti provenire dall’appartamento delle due donne. Edgar Allan Poe non risparmia ai suoi lettori una descrizione dettagliata e raccapricciante della scena del crimine. Il caso è così intricato che neanche la polizia riesce a trovare il colpevole, arrestano anche un innocente.

Dupin offre alla polizia il suo aiuto e usando il “raziocinio” riesce a risolvere il delitto grazie all’attenta analisi e interpretazione degli indizi che trova sul luogo del delitto. Dupin non è un detective professionista e aiuta la polizia per divertimento e anche perché vuole provare loro che l’uomo arrestato è innocente.

Edgar Allan Poe crea gli elementi tipici del racconto poliziesco: un detective brillante ed eccentrico, un assistente che racconta la storia in prima persona, insieme riescono a superare in astuzia la polizia e la storia termina sempre con il detective che risolve il delitto spiegando il ragionamento grazie al quale è riuscito a scoprire il colpevole.


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Era un uomo sicuramente interessante e stravagante, non mi sorprende che sia la Christie che Doyle si siano ispirati a lui.
 
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view post Posted on 7/11/2023, 14:16
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Ottima scheda, grazie Fairytale! Tra l'altro Dupin viene citato proprio nei racconti di Sherlock Holmes (in Uno Studio in Rosso per la precisione).

CITAZIONE
‘Sherlock rose and lit his pipe. ‘No doubt you think you are complimenting me in comparing me to Dupin, he observed ‘Now in my opinion, Dupin was a very inferior fellow. That trick of his of breaking in on his friends’ thoughts with an apropos remark after a quarter of an hour’s silence is really very showy and superficial. He had some analytical genius, no doubt; but he was by no means such a phenomenon as Poe appeared to imagine.’

Ovviamente Doyle lo ammirava molto, al contrario del suo personaggio!
 
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view post Posted on 7/11/2023, 16:27
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CITAZIONE (Liberty @ 7/11/2023, 13:16) 
Era un uomo sicuramente interessante e stravagante, non mi sorprende che sia la Christie che Doyle si siano ispirati a lui.

Questa informazione non la conoscevo, infatti mi ha sorpreso molto . . .Sarà che a scuola non mi hanno molto coinvolta nella spiegazione di questo autore!
Rimedierò perché da quello che ho letto e pubblicato, mi intriga

CITAZIONE (MxWest @ 7/11/2023, 14:16) 
Ottima scheda, grazie Fairytale! Tra l'altro Dupin viene citato proprio nei racconti di Sherlock Holmes (in Uno Studio in Rosso per la precisione).

CITAZIONE
‘Sherlock rose and lit his pipe. ‘No doubt you think you are complimenting me in comparing me to Dupin, he observed ‘Now in my opinion, Dupin was a very inferior fellow. That trick of his of breaking in on his friends’ thoughts with an apropos remark after a quarter of an hour’s silence is really very showy and superficial. He had some analytical genius, no doubt; but he was by no means such a phenomenon as Poe appeared to imagine.’

Ovviamente Doyle lo ammirava molto, al contrario del suo personaggio!

È bello quando autori che propongono lo stesso genere, si rispettano e citano a vicenda! (Quante cose da recuperare)
 
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